Syn#61 / VIII.5.s/t

Crudo titanico, cobre iridiscente, rosa fluo, rosso di marte, vinavil, terra, foglie, radici secche, inchiostro, matita e pennarello su tela

50 x 70 cm | Giugno 2019
Info jpr@fleursdemars.com

Davide Ricchiuti

Una questione di parametri

«Da oggi» ha detto Iris «potresti essere per tutti Ti-Esse-O.» 
«Ti-esse-o? Ma che soprannome è?» 
«È un soprannome bellissimo, credimi. Quando chiudi gli occhi vedi scie di stelle e pianeti, no? È per questo che ti hanno internata qui, perché ti piace tenere gli occhi chiusi anche quando non dovresti, o sbaglio?»
«No, non sbagli, è così.»
«Allora che c’è di male a chiamarti Ti-esse-o? T sta per Tempesta, S per Stelle e O per Occhi.» 
«Ok. Suona bene, in effetti. Tempesta di Stelle negli Occhi» ho risposto. Ma ho già sentito pronunciare queste lettere da qualche dottore qui dentro. T.S.O. intendo. Non è l’abbreviazione di qualcosa di doloroso?»  
Iris mi ha risposto che quello è un acronimo, quelle tre lettere lì stanno per qualcos’altro. Ma, secondo lei, dare un significato nuovo a un acronimo brutto è una cosa di cui dobbiamo andare fiere.
Dice che è così che si combatte il dolore, dando un valore diverso alle cose. Dice: «Gli acronimi, il dolore, la normalità, è tutta una questione di parametri.» 
«In che senso?» ho chiesto io, mentre avevo ripreso a camminare. I raggi di sole filtravano tra le foglie dentate della grande quercia che avevamo di fronte.
«Le persone, compresi i dottori di qui, preferiscono vivere dentro certi parametri» ha risposto Iris, «Danno un valore a quei parametri. Un valore che chiamano normalità. E obbligano quelli che non sono nei parametri a starsene lontano o a rientrare nella normalità.»
Io ho puntato i piedi nel terreno e ho scosso la testa. Ho chiesto:
«E cos’è la normalità?»
«Non lo so di preciso» ha detto Iris mentre raccoglieva un ramo caduto poco distante dalla quercia. «Ma credo sia quando la maggior parte delle persone immagina una cosa allo stesso modo. Tipo che T.S.O. significhi Trattamento Sanitario Obbligatorio invece che Tempesta di Stelle negli Occhi. L’hanno deciso i normali in base ai loro parametri, no?»
«Ah, ok. Ho capito». A quel punto qualcosa ha attirato la mia attenzione. Uno strano luccichio proveniva dal punto più laterale di una panchina di legno, sotto la grande quercia. Non ho resistito e mi sono avvicinata. Ho capito che quella luce era solo un riflesso. Colpiva la copertina lucida di un libro che qualcuno aveva lasciato lì. Il titolo era Fiori del Male. Ho afferrato il libro all’istante e mi sono voltata verso Iris. Lei mi ha detto «Che c’è?» e io ho serrato le palpebre. Ho percepito scintille d’incanto tutto intorno a me scaturire da quel libro e, sempre tenendo gli occhi chiusi, ho risposto: «Voglio leggere questo libro.»
«E che libro è?» ha chiesto Iris. 
«S’intitola Fiori di Marte», ho risposto.

Questo racconto può essere ascoltato in podcast su Spotify, Davide Ricchiuti, Ep. 5 

Biografia essenziale.

Davide Ricchiuti nasce a Benevento nel 1980. È autore di racconti apparsi su alcune riviste letterarie come ‘tina di Matteo B. Bianchi, Rivista Offline, Il diario del riccio di Clown Bianco Edizioni, La Seppia, Il Foglio Letterario, Risme. Legge le sue storie nel podcast Te la racconto su Spotify e sulle altre piattaforme di streaming musicale. Il resto della sua biografia corrisponde interamente agli eventi descritti nei suoi racconti.

il suo sito
www.davidericchiuti.net