Crudo titanico, cobre iridiscente, rosa fluo, cinabro verde giallo, giallo di cadmio, vinavil, terra, petali di sterlizia, radici secche, inchiostro, matita e pennarello su tela
50 x 70 cm | Settembre 2019
Info jpr@lesfleursdemars.com

Giovanna Noia
Un buon motivo
Non posso dire di aver avuto una vita banale, sono stato un artista, un performer conosciuto in tutta la città. Ogni sera mi esibisco da Ottavio a Mare come astice performer. Avete presente quando al ristorante vi mostrano l’artropode che mangerete? Be’, di solito quello che vi fanno vedere è un performer, il più abile e prestante di tutti. Quelli che finiranno nel vostro stomaco sono altri crostacei, privi di talento. Penserete che la peggio ce l’abbiano gli astici sacrificati in pentola! Come se sopravvivere tutti i giorni a quelle esibizioni fosse facile. Ogni sera sopportare l’ipocrisia di certe donne che saltano sulla sedia col solito urletto: “Mio dio che impressione!”. Schivare bambini che vogliono infilzarti con la forchetta, uomini che per mostrarsi coraggiosi ti tastano, sfidando le chele solo perché legate. Non si sopravvive mai senza un motivo. Io ce l’avevo. Non mi esibivo in quella messinscena per vanità, né per il padrone. Il fatto è che in sala c’era lei: Monstera.
Monstera aveva le foglie più belle, più verdi che avessi mai visto. Monstera Deliciosa. Era la pianta d’ingresso, la più bella del locale. Le altre, la kenthia accanto al bancone, le orchidee sui tavoli, erano ballerine di fila al suo confronto.
E io ne ero perdutamente innamorato.
Ogni sera, quando mi portavano sul vassoio d’argento, sapevo che mi avrebbe guardato. E allora iniziavo il mio show. Giù a ondeggiare le antenne, far schioccare le chele, terrorizzare quelle donnine guardandole dritto negli occhi. Sapevo che Lei, Monstera, mi stava guardando. È così che sono diventato il più famoso astice performer della città. È per questo che sono sopravvissuto così a lungo.
Per sopravvivere ci vuole un motivo, l’amore è il motivo più grande di tutti. La sera che Monstera fu portata via ero disperato, mi sarei buttato nel primo pentolone bollente, ma non lo feci: continuo a sperare che torni. Qualche tempo fa, da una conversazione a un tavolo mi è sembrato di carpire notizie su Monstera. La signora Floris – habitué del ristorante e famosa botanica – parlava di una specie di deportazione di piante bellissime, per un progetto di biosfera su un altro pianeta. Dunque rimango qui, da Ottavio a Mare, a fare il mio show.
Aspettando che ritorni.
Biografia essenziale.
Giovanna Noia è nata a Napoli, si è laureata in Sociologia e ha studiato Pittura alla Rome University Academy of Fine Arts. Vive a Roma dove lavora come pittrice e illustratrice.