Dutchstar#3 / X.3.s/t

Crudo titanico, cobre iridiscente, rosa fluo, tempera scarlatto, terra, petali di tulipani, inchiostro, matita e pennarello su tela

50 x 70 cm | Aprile 2019
Info jpr@lesfleursdemars.com

Ludovica Cajelli

L’Albero Della Salvezza

È la prima volta che gli altoparlanti urlano qualcos’altro che non sia un annuncio pubblicitario. È la prima volta che sento urlare il mio nome con così tanta enfasi. Sto correndo al rifugio per le emergenze.
Lo ha costruito mamma, sapeva che un giorno mi avrebbero scoperto.
Io sono una generatrice come mio padre, e ho il potere di formare la natura. 
La nostra città è stata scelta, molto tempo fa, come custode dell’Albero Della Salvezza. Nell’albero è rinchiusa la natura, quella che mi scorre nel sangue. La natura fa paura al governo perché ha un’anima e una vita.
Sono almeno cento anni che è rinchiusa, al suo posto abbiamo la monotonia e il buio. È compito mio liberarla e salvare le persone dalla tediosità del grigio per donare a loro i colori. 
Oggi è quel giorno. Sono stata addestrata per questo, sono pronta a morire per la natura. Però prima di andare, voglio fare un’ultima prova. Mi siedo alla scrivania, tocco il legno freddo e un filo rosso lo percorre trasformandosi in un tulipano, il mio fiore preferito. 
La strada per il municipio la conosco a memoria, conosco tutte le entrate e le uscite, conosco chi ci lavora e chi lo ammira da lontano. Sono dentro e nessuno mi ha vista tranne due guardie che ho legato con dell’edera. Cammino per un lungo corridoio coprendo le telecamere con delle rose, loro sanno chi sono ma non voglio farmi vedere. 
Ci sono quasi, la sento, il corridoio sta finendo. Delle guardie coprono l’entrata, devono averle avvisate. Le abbatto con delle piante carnivore. Appoggio il mio dito sullo schermo per aprire la porta e senza volerlo lo circondo con delle margherite. 
Percepisco la natura, è così vicina, le vado incontro. Mi avvicino, non è come me l’aspettavo. Non è pura ma rovinata come la vecchiaia di chi ne ha passate tante. Ora capisco perché l’hanno richiusa e perché preferiscono la monotonia. Quella non è natura. Ma io sì, era mio compito trovarla e ora è mio compito sistemarla.
Potrò farcela, ma non da sola.

Biografia essenziale.

Ludovica Cajelli è nata a Verbania, provincia del Verbano Cusio Ossola, il 22/04/2007.
Frequenta l’Istituto ICFogazzaro. Questo è il suo primo racconto breve. 

La sua mail è
lcajelli@gmail.com