Crudo titanico, nero di marte, rosso di venezia, rosa fluo, violeta dioxacina, vinavil, terra, petali neri, radici secche, inchiostro, matita e pennarello su tela
50 x 70 cm | Gennaio 2020
Info jpr@fleursdemars.com

JP experience
Out of hand/Reboot
Tutto nero.
Qualcosa deve essere andato storto. L’armonia, il continuo mutamento e il naturale riequilibro; ma poi qualcuno ha esagerato e ora siamo al nero.
Ascolta.
Nel buio pian piano qualcosa si risveglia. Perchė volendo qui ce n’ė per tutti, basta saper aspettare il proprio turno per cantare nel gran coro, basta chinarsi per scoprire.
E allora forse nel nero della sera ci ritroveremo ancora, intorno al fuoco o dentro al nido, a suonare o ad ascoltare come abbiamo sempre fatto: i pc tra i pianoforti, i flauti coi tamburi e, fianco a fianco, i violini e le chitarre distorte.
Out of hand/Reboot è ispirata da FragmentsOfExctinction, ovvero sia dalla bellezza musicale, quasi orchestrale dei canti degli animali al crepuscolo, sia dallo spontaneo auto-regolarsi di quei cori, dove ognuno occupa solo lo spazio sonoro che gli serve (i rospi solo le frequenze basse,
gli uccelli solo le alte…).
Il pezzo è diviso in due parti: la prima parte Out of hand descrive il rapporto tra l’uomo e il resto della natura: prima in armonia, ma con l’uomo in posizione dominante, poi l’uomo esagera e rovina tutto.
O quasi, perché la natura ricomincia. Da qui inizia la seconda parte, Reboot che racconta il riavvio della natura e descrive, man mano che il brano si sviluppa, che nella grande orchestra c’è posto per tutti e che basta aspettare il proprio turno per fare sentire la propria voce (come se ogni strumento fosse un diverso essere vivente). Più il pezzo procede e più si aggiungono elementi alla big band, ma l’armonia si deve sempre ritrovare. In Reboot l’uomo cerca di rientrare in equilibrio con la natura, ma tende ancora ad imporsi e fa fatica a non occupare troppo spazio rispetto agli altri strumenti.
Goffamente, alla fine, sembra che ce la faccia.
Questo brano può essere ascoltato su drippingnotes.com
Biografia essenziale.
56 anni, milanese (beh, di nome fa Gavino…). Ex batterista dei Colour Moves, ha il pc sempre acceso: di giorno per scrivere software, di notte per suonare o per giocare col machine learning.
Al momento sta cercando della musica senza spartito preciso, che nasca da note e suoni sgocciolati qua e lá, per adesso quel che ha trovato ė qui, su drippingnotes.com