Sui Fiori di Marte e altre storie.

Nel 2.978 (d.c.), 427 anni dopo l’estinzione dell’ultima forma di vita vegetale sul pianeta Terra, il Prof. Jean-Pierre Rouant, membro dell’Académie Botanique di Nantes, partito al seguito della Spedizione ST.12.64L/45 scoprì, nel settore orientale 6XZ di Marte, una zona intatta, rimasta miracolosamente nascosta alle sonde, di piante autoctone.

Il Prof. Jean-Pierre Rouant studiò, analizzò e schedò le nuove specie trovate (Olpehus#3 fu la prima, dedicata alla sua amata moglie lunare scomparsa nel terremoto 3.56fTg5), ritraendole sulla base degli studi scientifici del 19° secolo del naturalista Aimé Bonpland e del botanico, agronomo e pittore francese, Pierre-Antoine Poiteau.

Una prima serie di 12 tavole in formato 50×70 cm realizzate con mezzi di fortuna (sostanze tossiche acriliche, terriccio e idrocarburo di sodio, idrogeno, pittura essicata ad olio) racconta la storia di altrettante scoperte scientifiche che ebbero, ai tempi, un’immensa risonanza (furono criptografate in ben 12.684 algoritmi di terzo livello D3).

Dieci anni fa, un tecnico della Mars Aviation Ent. scoprì, abbandonate in una vasca di riutilizzo di sostanze nocive che stava pulendo, le 12 tavole qui di seguito riproposte. Ancora ai giorni nostri è tutto quello che ci rimane di quell’incredibile scoperta. Il seme di una nuova generazione nata oltre i nostri confini, di un enorme interesse non solo botanico, ma scientifico universale.

La domanda che si poneva nel 2.978 il Prof. Jean-Pierre Rouant
– ancora rintracciabile e visibile in tutte le sue tavole – è la stessa che ci poniamo ancora oggi:

Chi Siamo (?)

i Fiori le Radici

k.f.